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IL “PALAZZ” DI CAMPODOLCINO

All´interno del Palázz, storico edificio cinquecentesco della Frazione Corti di Campodolcino ristrutturato nel 1777 e restaurato nel 2002, é ospitato il Museo della Via Spluga e della Valle San Giacomo (Muvis). Il palazzo fu acquistato nel 1777 dall´Abate Antonio Foppoli, erudito letterato e accademico dell´Arcadia con il nome di Rhetus Cisalpinus. Foppoli, demoliti i rustici, fece costruire la Cappella settecentesca di S. Antonio e chiamó a decorarla il pittore fiorentino Antonio Guidetti (1786). Al piano superiore ricavó un´ampia sala che divenne la sede dell´Assemblea dei capi famiglia della Frazione Corti e Acero al cui Consorzio l´Abate legó la dimora in perpetuo.

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facciata del Palazz con ingresso al piano nobile e all’Oratorio di S. Antonio

LA CÁ BARDASSA DI FRACISCIO

La Cá Bardassa (Fraciscio)é un´antica dimora costruita in piú stadi, tra il 1600 e il 1823-24. Il nucleo centrale é costituito da un carden (struttura di legno a travi incastrate) sulla quale é stato innestato successivamente l´edificio in muratura su tre piani (pietra e malta). Si tratta di uno degli esempi piú significativi di dimora unitaria rurale tra i molti ancora ben conservati in Valchiavenna, Val S. Giacomo e Val Bregaglia. “Il tetto é a due falde con manto di copertura in piode grosse; il muro di spina divide in due l´edificio separando in modo netto la parte rurale da quella residenziale. La parte rurale ha una superficie inferiore a quella residenziale, si sviluppa su due piani, uno seminterrato con le stalle e l´altro che corrisponde simmetricamente ai due piani residenziali, utilizzato come fienile. Al fienile si accede dall´interno della casa tramite un ballatoio in legno in corrispondenza del secondo piano. La parte residenziale é a sua volta divisa in due parti da un corridoio lastricato in piode, al piano rialzato, e in tavole di legno, ai piani superiori. Nel seminterrato si trovano le cantine; al piano rialzato la cucina con il focolare, la stila con pigna (stufa) in muratura, e una camera; al primo piano un´altra stila e diverse camere. Il locale é completamente rivestito di tavole di legno, con varie decorazioni e un rosone nel soffitto, al centro del locale.” L´edificio, di proprietá della Comunitá Montana della Valchiavenna, é sede museale etnografica in collegamento con il Muvis di Campodolcino.

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Esterno della Cà Bardassa e particolare della cucina ( Fraciscio di Campodolcino)

IL “CASÓN” (LOCANDA CARDINELLO DI ISOLA)

Il “Casón” é un edificio del XVI Secolo, ristrutturato nel 1722, giá sede del Porto della Val San Giacomo, importante nodo lungo la Strada di Sotto del Passo Spluga – Cardinello – Isola e punto di partenza della mulattiera per il Passo Baldiscio. La locanda, nota oggi come “Locanda del Cardinello”, é tuttora un importante luogo di ristoro e alloggio per i viandanti dello Spluga.  L’edificio, con il monumentale camino, il mobilio secolare e i piccoli curiosi attrezzi appesi alle pareti, evoca un´atmosfera particolare. Al suo interno quattro stüe originali,di cui una visitabile con annesso stüin e pigna interamente in beola, sono datate
1735.

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Cason (1735) a Isola di Madesimo

LA “CÁ DELLA MONTAGNA”

La piana sulla quale si trova l´abitato di Montespluga ha assunto la denominazione di Piano della Casa poichè alla sua estremitá settentrionale sorgeva la “Ca´ de la Montagna” (oggi, Albergo “Vittoria”), “ricovero e dogana: donde per lunghi andirivieni riuscimmo alla sommitá della Spluga.” (S. Morselli, op. cit.). Come annotava un anonimo del Seicento “Uomini e giumenti troppo spesso perderebbero la loro vita su questo monte, se non vi fosse questo ricovero“. Qui, quando infuriavano le bufere di neve, come avveniva in tutti gli ospizi alpini, si suonava una campana “per orientare i viaggiatori smarriti e per chiamarli a pietoso rifugio durante la tempesta“. La sosta alla Ca´, dove pure era un´osteria, rappresentava anche un momento di scambio di merci tra i mercanti della Val del Reno e quelli della Valle Spluga. Qui sostava anche il Corriere di Lindau che dal 1523 collegava il Lago di Costanza a Milano. L´Albergo Vittoria (Montespluga) ha accolto innumerevoli viandanti, famosi e non. Quelli conosciuti hanno lasciato una traccia di sè negli scritti che documentano il loro viaggio avventuroso attraverso il Passo dello Spluga. L´albergo é visitato, secondo alcuni, dal fantasma Giacomino che si manifesta bonariamente di notte strisciando le ciabatte sul pavimento.

Stampa ottocentesca di F. Lose (conservata al MUVIS) con l’edificio della dogana, della posta e la Cà della Montagna (nascosta a sinistra)

LE CASE CANTONIERE

La strada é incorniciata dalle case cantoniere “A Tegiate incontrasi la prima casa di ricovero destinata al sollievo de´ passeggeri, allorchè imperversa il tempo o l´inverno. Altra se ne trova ancora prima di giungere alla casa della montagna, ove travvi una Ricettoria di Finanza, ed un albergo in mezzo a pingui e ben estesi pascoli. Si sale ancora alquanto, e lasciatasi indietro l´ultima casa di ricovero, si perviene finalmente alla sommitá del monte che prende il nome di Spluga villaggio che gli sta ai piedi sul versante elvetico“. (S. Morselli, op. cit.)

BAITA BARIN E OSTERIA VEGIA

Nel cuore di Madesimo sono meritevoli di attenzione la Baita Barin, l´abitazione piú antica del paese con un nucleo a carden e l´Osteria Vegia ,dove Carducci  trascorreva  le sue serate in compagnia.

particolare del carden della Baita Barin a Madesimo

CENTRALE DI PRESTONE

Fra Prestone e Pietra, frazioni di Campodolcino, sorge la centrale idroelettrica progettata dall´architetto Gio Ponti verso la fine degli anni Quaranta.

Centrale di Prestone di Campodolcino progettata dall’arch. Gio Ponti

LOCANDA DI LIRONE

Il complesso nucleo di Lirone é caratterizzato da edifici fra loro collegati che costituivano una  locanda con alloggio, con impianto articolato, loggia, stalla e locali per il pernottamento con alcove, cantina per vini e formaggi e locali di servizio vari.

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MULINO DI LIRONE

Al limitare del vecchio nucleo di Lirone si trova un piccolo edificio rurale ricoperto da un tetto in piote e strutturato su due piani con accesso a quello superiore grazie a una rampa di collegamento dal piano di terreno piú alto. All´esterno dell´edificio una ruota idraulica forniva la potenza ai meccanismi e ingranaggi che al piano inferiore azionavano una macina per cereali e castagne e invece al piano di sopra una segheria. Le origini di questo edificio si collocano fra il Seicento e il Settecento.

VILLE LIBERTY

A Campodolcino e a Madesimo fra la fine dell´Ottocento e l´inizio del Nocecento sorgono nuove abitazioni realizzate in stile Liberty, con eleganti decorazioni sia sulle facciate esterne che nei locali interni. Alcune sono sopravvissute alle varie ristrutturazioni e conservano ancora il fascino del tempo come la villa Sterlocchi, la villa Della Morte ( ex asilo infantile a Campo dolcino), villa Gilda e casa Togni (oggi asilo infantile) a Madesimo.

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Villa liberty vicino all’Hotel Posta di Campodolcino, ex caffè della fine dell’Ottocento