Immagini sacre

L’arte e i doni degli emigranti
Si é accennato all’emigrazione, certo dovuta alla necessità, ma anche  alla voglia di evadere e di conoscere altre realtà. Quando questa si dirigeva verso le grosse città italiane, comportava la costituzione nella terra di adozione di una società o confraternita o cassetta tra quanti provenivano da un paese o da una valle. Questo si vede anche in Val San Giacomo a partire dal ´600, grazie ai preziosi doni inviati dagli emigranti alle chiese del loro paese di origine. La Valle contava allora piú di 3700 persone in 825 famiglie. Se la meta prevalente fino a tutto il ´700 fu per quelli della Val Bregaglia italiana Venezia e per quelli del versante destro del piano di Chiavenna Napoli, per quelli di Valle fu Roma. Cosí troviamo nella parrocchiale di Campodolcino doni, provenienti dalla capitale, di paramenti, calici, croci, reliquiari, ostensori, lampade, anche se non manca qualche oggetto giunto da Napoli. Lo stesso vale per il santuario di Gallivaggio, dove altri arredi e la balconata con l´organo seicentesco, che nella ricca decorazione policroma richiama un carretto siciliano, furono donati dagli emigranti a Palermo, pur non mancando doni provenienti da Venezia, da Roma e dal lago di Como. In questo santuario restano preziose testimonianze del primo ´600 con dipinti del ticinese Domenica Caresana e del milanese Paolo Camillo Landriani detto il Duchino, senza dimenticare la graziosa cimasa in pietra olláre del portalino di sinistra in facciata, con la scultura del re Assuero e della moglie Ester (1784). Recano scritte dei benefattori, cioé degli emigranti, a Roma anche molti arredi della chiesa di San Bernardo sui monti. Argenti giunti da Palermo, Napoli e Venezia sono infine nella chiesa parrocchiale di San Giacomo.

parrocchia Immagini sacre
dono degli emigranti a Napoli alla chiesa di Campodolcino

Santelle e immagini sacre
Tra i Santi, particolarmente venerati erano San Nicola, protettore dei viaggiatori, e San Giacomo, protettore dei valichi oltre a S. Antonio al quale sono dedicate diverse cappelle e chiese.
La devozione alla Madonna di Gallivaggio é ancora oggi molto sentita, le vecchie case sono decorate da immagini sacre dove spesso compare la scena dell’apparizione del 1492.  Sulla facciata esterna della Cá Bardassa (Fraciscio) l´affresco della Madonna fu fatto eseguire da Lorenzo Maria Levi nel 1834.
E´ originale il fatto che in una casa di Cimaganda dei primo dell´Ottocento sia raffigurata la Madonna del Soccorso, Patrona di Vienna.
Era tradizione apporre croci e immagini sacre su tutti gli edifici della valle: dalle abitazioni alle stalle e fienili.

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affresco sull’esterno di una casa di Campodolcino