Le cave

L´estrazione e lavorazione della pietra 
La Valle Spluga ha visto aprire e sfruttare numerose cave su entrambi i versanti (Splughetta, Starleggia, S.Sisto, Isola, a Madesimo, Prestone, Gualdera e Bondeno di Campodolcino, e altri siti nel comune di San Giacomo Filippo) soprattutto in quota dove veniva cavata in prevalenza la beola (paragneis scistoso), i cui numerosi banchi furono sfruttati in vari periodi. Alla sua lavorazione erano collegati diversi mestieri che imponevano ai cavatori di risiedere stabilmente in quota. “Nel 1931 venne edificata la struttura che serviva da ricovero ai lavoratori delle cave di beola poste appena sotto il crinale del Pizzo del Sancia” (M. Dei Cas, op. cit.) La cava venne dismessa in seguito e riconvertita in un bivacco. Il Bivacco (Ca´ Bianca 2550 m), ristrutturato nel 1997 dal CAI Vallespluga, funge oggi da punto di appoggio lungo il percorso del trekking della Valle Spluga. “Itinerario di grande importanza in passato, essendo il piú diretto (anche se meno agevole rispetto al passo di Baldiscio, piú a nord) fra Campodolcino e Mesocco, centro della Mesolcina.” (M. Dei Cas, op. cit.) Alla destra del bivacco, una coppia di pali é quel che resta della teleferica per il trasporto a valle (Piana di San Sisto) delle beole. Furono costruite diverse teleferiche per il trasporto del materiale lapideo. Percorrendo i sentieri della valle é facile trovare i resti di questi impianti.
Gli scalpellini con semplici attrezzi (ponciótt e lunghe lame di acciaio) ricavavano lastre di grande qualitá impiegate per diversi scopi, in particolare per le piote dei tetti. Il lavoro era molto faticoso anche per le quote elevate in cui svolgeva.. Da alcuni decenni le cave sono state chiuse. Rimane aperta quella di Splughetta e di Isola, dove viene estratta la pregiata beola verde, chiamata Verde Spluga.

scalpellini-a-S-Sisto-Usellini-G-1932[1] cave

I Travertini di Madesimo e Isola
Nella Val San Giacomo, ai lati della dorsale degli Andossi, tra la sponda orientale del Lago di Isola e la S.S. 36 a circa 1600 mt s.l.m. in localitá Casone e nella valle del Torrente Scalcoggia presso Madesimo (subito a valle della Val Cava), affiorano rocce particolari: i travertini della Val San Giacomo, marmi fratturati e interessati da un sistema di circolazione idrica, cui si deve la presenza di numerose sorgenti.

Siti d´interesse naturalistico
“I depositi di travertino, teneri e spugnosi, ma perfettamente litificati, sono rocce di ambiente continentale e di etá quaternaria, i cui ben noti cicli di oscillazione climatica sono i meglio documentati nei sedimenti dell´intero pianeta. I travertini registrano le oscillazioni di portata delle sorgenti, attraverso la loro concentrazione di sali disciolti. Inoltre, essi incorporano numerosi resti organici (soprattutto pollini) che ne consentono una datazione. Le variazioni chimico-fisiche dell´ambiente di formazione vengono anch´esse registrate e rese leggibili, attraverso lo studio dei rapporti isotopici del carbonio e dell´ossigeno.” (M. Dei Cas, op. cit.) Per questo motivo e per la loro unicitá, le due aree d´affioramento, che sono state incluse nell´elenco dei siti d´interesse naturalistico, si “prestano come registro di dati per lo studio dei cambiamenti climatici” (M. Dei Cas, op. cit.)