Paesaggi e monumenti naturali

LA SALITA “SUBLIME” DA ISOLA A MONTESPLUGA- IL CARDINELLO

Il borgo d´Isola, un tempo circondato da zone paludose, è preceduto da uno sbarramento artificiale, posto a 1268 metri, allo sbocco delle gole che chiudono la Valle del Liro. Da qui inizia la salita verso la gola del Cardinello, scavata dalle acque del torrente Liro. Affascinante mulattiera con alcuni tratti tagliati nella roccia, che in meno di due ore conduce alla piana di Montespluga, oggi invasa dalle acque del bacino artificiale, sulla cui estremità settentrionale si affaccia il bell´abitato omonimo.


 Paesaggi e monumenti naturali





LA “CAURGA” DELLA RABBIOSA

Il ponte medievale che oltrepassa il Torrente Rabbiosa all´altezza della Chiesa Parrocchiale di Campodolcino, si affaccua sulla Caurga della Rabbiosa (termine romancio per “vacorgia”, fenditura), un´incisione naturale stretta e profonda scavata per oltre 300 metri nella roccia con una singolare sequenza di rapide, gorghi, polle e marmitte d´erosione. Il sito è attualmente classificato come “Monumento Naturale” dalla Regione Lombardia per il suo grande interesse geomorfologico, petrografico ed ecologico.


 Paesaggi e monumenti naturali



 

IL SENGIO E LA CASCATA DI PIANAZZO

La Val San Giacomo, percorsa in tutta la sua lunghezza dal fiume Liro fra Campodolcino e Isola è stretta da un´alta parete rocciosa, nota come il Sengio, sulla quale si arrampica il tratto stradale austriaco del 1836, capolavoro di ingegneria e punto panoramico affiancato dalla spettacolare cascata di Pianazzo, originata dal torrente Scalcoggia. “Seguendo la strada postale, a Pianazzo un tempo vedeasi da vicino, or bisogna accostarsi al luogo ove un torrente si precipita da 250 metri di altezza, formando una cascata che più belle non mi ricordo”. Il fondovalle fu interessato, purtroppo, da ostinate alluvioni del Liro che suggerirono di elevare a mezza costa i tracciati delle antiche strade. “I diluvi del 1829 e del 1834, che tanto sconvolsero questa strada, coprirono di ghiaja la campagna; pure la solerzia si ostinò a rimetterla a coltura.” (S. Morselli, op. cit.)











LA CASCATA DELLA VAL FEBBRARO

La Val Febbraro è dominata, sullo sfondo, dalla Cascata della Val Febbraro che scende impetuosa dal gradino roccioso dove insiste Borghetto, sul sentiero per il Passo del Baldiscio (il termine deriva da balteus, balza, zona scoscesa e ripida). L´area fu frequentata da gruppi di cacciatori del Mesolitico.





PASSO DEL BALDISCIO

Il Passo del Baldiscio (mt. 2350) è preceduto dal Lago Grande e dal Laghetto del Mot. Si colloca qui lo spartiacque fra la Valchiavenna e la Val Mesolcina, ma non il confine fra Italia e Svizzera che è spostato leggermente più ad ovest, cosicché anche l´ampia conca oltre il passo, detta Serraglia, viene a trovarsi in territorio italiano. Questo pascolo fu oggetto di dispute e litigi sin dal Medioevo con i vicini Mesolcinesi e suscitò, ancora agli inizi del Novecento, le proteste del governo elvetico.






PIAN DEI CAVALLI

Il Pian dei Cavalli è un esteso altipiano sopra i 2000 m di altitudine costituito da un basamento di rocce carbonatiche, ricoperte da ricchi pascoli. Il fenomeno del carsismo ha dato luogo a diverse grotte, fra cui la più nota è quella del Buco del nido, che si estende per un reticolo di diversi km. Grazie a ricerche scientifiche sviluppate tra il 1986 e il 2000, il Pian dei Cavalli è diventato una delle aree di maggiore interesse per la conoscenza del più antico popolamento alpino. Di particolare importanza è la rivelazione che gruppi di cacciatori-raccoglitori dell´antica Età della pietra circolarono con insistenza sull´altopiano a iniziare da 10 500 anni fa, pochi secoli dopo la fine dell´ultima glaciazione.








ALPE ANGELOGA

Il laghetto dell´Angeloga (mt. 2036) si distende, con le sue baite e il Rifugio Chiavenna, ai piedi del Pizzo Stella in “un´area alpestre ricca di laghi, siti a quote diverse: quello dell´Alpe Angeloga (attorno ai 2000 m) e quello del Passo dell´Angeloga (attorno ai 2350 m)” ed è caratterizzato da un ambiente montano molto suggestivo e “straordinario, anche per la presenza incombente del Groppera e la vista sul Pizzo Stella, per il colpo d´occhio su tutto l´anfiteatro sottostante, per la varietà dei microambienti fisici e biologici”(Riccardo De Bernardi, Ivan Fassin, Rosario Mosello Rosario ed Enrico Pelucchi, “Laghi alpini di Valtellina e Valchiavenna”, edito dal CAI, Sezione di Sondrio. 1993), … a dominio “dell´amplissima Valle di Lei, ove ha origine un ramo del Reno” (S. Morselli, op. cit.)







GIARDINO ALPINO DELLA VAL CAVA

Il Giardino Alpino della Valcava, dedicato al Prof. Pirotta, fu realizzato nel 1920, ma fu poi riposizionato più in alto a ridosso del versante orientale degli Andossi (fronte Madesimo). Nella parte più alta (1800/1900 m.s.l.m.) s´apre in un catino prativo, circondato da magri pascoli. Il pascolo attorno, ancora praticato dagli allevatori, è separato dal giardino da una recinzione in legno di castagno. All´interno alcuni sentieri percorrono tutta l´area, attraversando 10 ambienti naturalistici, contrassegnati da cartelli didattici. L´ambiente è volutamente lasciato nel suo aspetto più naturale, anche se in alcune parti viene sfalciato e si sono realizzati quattro campetti: di piante officinali (genepy, arnica e stelle alpine) e due di patate rare e in via di estinzione (tra queste quelle di Starleggia, inserite nell´elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia).








LAGO AZZURRO

E sempre a Madesimo, lungo un itinerario consolidato da memorie e luoghi cari al “vate della montagna”, vi è anche il piccolo laghetto (Lago Azzurro) dell´Alpe Motta, alimentato da acque risorgive.






ALPE MOTTA E NOSTRA SIGNORA D´EUROPA

L’Alpe Motta sorge su un vasto altipiano che da quota m 1840, tramite un sentiero in mezzo ai pascoli conduce al Santuario di Nostra Signora d´Europa (m 2000), sopra cui si erge la statua dorata della Madonna (13,50 m di altezza), donata da tutti gli Stati Europei nel 1957. La posizione coincide con il centro del bacino idrografico europeo da cui scendono le acque dirette al Mare Mediterraneo (Liro, Adda, Po), al Mare del Nord (Reno) e al Mar Nero (Inn,Danubio).