Storia

IN EPOCA PREISTORICA
Una delle testimonianze visive piú significative in Valle Spluga é quella del Pian dei Cavalli. Per questo altopiano transitarono i primi cacciatori mesolitici. Ad avvalorare questa tesi sono diversi reperti archeologici databili tra il 10.000 e il 6.000 a.C., oltre a numerose tracce di insediamenti stabili in zone comprese tra i 1.500 e i 2.000 metri di altitudine, in luoghi vicini a risorgive d´acqua. Una delle zone di ritrovamenti é quella indicata come il “Buco del Nido”, sul lato nord-orientale dell´altopiano carsico.

Storia preistoria valle spluga

IN EPOCA ROMANA

La valle fu frequentata dai Romani, come testimoniato dalla Tabula Peutingeriana (copia della pergamena del XII-XIII Secolo, lunga 6,82 metri, conservata presso la Biblioteca Nazionale di Vienna), importante documento per l´individuazione delle stazioni romane di passaggio lungo la Via Spluga.. Sulla carta compaiono i tragitti e le stazioni romane attraverso lo Spluga (Cunuaureu) in direzione di Coira (Curia).

IN EPOCA MEDIEVALE

A partire dal IV-V Secolo le vecchie strade romane, in parte modificate, servirono le nuove vie del pellegrinaggio religioso verso i primi monasteri e i santuari cristiani. Da Coira erano due le vie utilizzate per arrivare a Milano: quella dello Spluga e quella del Septimer. Nel periodo medievale fu battuta soprattutto la seconda, ma dopo il taglio della Viamala nel 1473 lo Spluga prese il sopravvento. Dal X secolo la Valchiavenna fu assegnata alla signoria del vescovo di Como. Dal 1335 la valle fu dominata dal ducato di Milano coi Visconti seguiti poi dagli Sforza.
Nel 1492 l´apparizione della Madonna a Gallivaggio fece conoscere il nome della valle fuori dai propri confini.


cartina Erzlaub0001 tratto medievale







IN EPOCA “GRIGIONA”

Dopo il periodo ducale milanese nel 1512 i Grigioni presero possesso della Valtellina e Valchiavenna, la loro dominazione duró quasi 3 secoli. Fu un periodo relativamente tranquillo nel quale si intensificó l´attivitá commerciale attraverso la valle, grazie al lavoro dei Porti, corporazioni dei sei comuni tra Val San Giacomo e Coira, che si occupavano di trasportare le merci e gestire le mulattiere. Nel 1714 I Sei Porti commissionarono la costruzione di una nuova strada nella gola del Cardinello, la via era in parte tagliata in semigalleria e gradonata nella viva roccia; era sostenuta da alti muri a secco nella parete strapiombante.


Säumer Schlucht



NAPOLEONE E IL REGNO LOMBARDO VENETO

Sul finire del Settecento Napoleone sconvolge la politica europea, in valle cessa il dominio grigione e i traffici vengono dirottati sul Sempione e Gottardo. Dopo il periodo napoleonico il successivo governo austriaco del Lombardo-Veneto fece costruire la carrozzabile dello Spluga (1818-1822) , regia strada commerciale, che risolleva le sorti economiche della Valle, incrementando i traffici e i commerci. L´apertura del traforo ferroviario del Gottardo nel 1873 spostó gli assi del commercio, il lavoro in valle caló drasticamente obbligando molte famiglie ad emigrare

DESCRIZIONE DELLA VALLE SPLUGA (SAN GIACOMO)

TRATTA DA FORTUNAT SPRECHER VON BERNEGG “Pallas Rhaetica, armata et togata”, Basilea, 1617
La terza parte della giurisdizione di Chiavenna é la Valle di S. Giacomo o Campodolcino. La vallata é suddivisa in dodici quartieri:
1) S. Giacomo e S. Guglielmo, dove deve essere sepolto il corpo di questo santo
2) Vhó, dove é stata eretta una chiesa in onore della Vergine Maria e Lirone.
3) Campodolcino chiamato anche S. Giovanni per via della sua chiesa.
4) Fraciscio, dove si trovava un castello.
5) Le montagne di S. Bernardo.
6) I monti di Mezzo.
7) Madesimo, tempo fa chiamato Tarvesede o Torvaedes, come afferma Antonino. Qui corre la strada maestra. 8) Pianazzo.
9) Portarezza.
10) Stambilone.
11) Starleggia e
12) Isolato, Torni, Teggiate e Rasdeglia, dove si trova l´inizio del Cardinell. Cosí viene infatti chiamata la strada scocesa e difficile che conduce sulla montagna dello Spluga, cheé la parte piú importante dei Monti Adula e si chiama anche Adula a causa della sua altezza. Da essa nasce il Liro, il corso d´acqua della Valle di S. Giacomo, che nei pressi di Mese si riunisce alle acque della Mera. Sulla montagna in alto, nel tratto pianeggiante, sono riconoscibili le tracce di una torre molto vecchia”´ che si erge solitaria nel luogo in cui la strada maestra si divide in due sentieri, uno dei quali porta verso Madesimo o Tarvesede, mentre l´altra scende attraverso il Cardinell. Sullo stesso Passo si trova una costruzione spaziosa, grande e in muratura, chiamato “Casa”, sicuro e utile rifugio per i viandanti in caso di maltempo.
Questa vallata ha una propria amministrazione in ambito civile, per le quale dodici Consiglieri eleggono un Console, un Luogotenente e un Cancelliere. Questi dodici vengono a loro volta scelti dal Console e dal Luogotenente. I ricorsi vanno indirizzati agli stessi dodici Consiglieri della Valle. Per quanto riguarda le questioni tributarie i processi devono essere tenuti davanti al funzionario del Tribunale di Chiavenna. L´8 febbraio 1513, in occasione della Dieta federale di Ilanz, il vescovo Paul e le Tre Leghe confermano alla Valle gli stessi privilegi di cui essa aveva goduto sotto il Duca di Milano.

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