Muvis

Il MUVIS è stato istituito sulla base di un “legato”, redatto nel 1786 dall´Abate Foppoli, che cedeva i suoi beni, tra i quali il Palazz (oggi sede del museo) al Consorzio delle Frazioni Corti – Acero di Campodolcino, per scopi di pubblica utilità (civium commodis).
Il MUVIS ha come finalità la testimonianza e la salvaguardia della memoria storica e civile del territorio dei comuni della Val San Giacomo (oggi conosciuta come Valle Spluga) e della storica e internazionale VIA SPLUGA.
Il MUVIS si impegna nella raccolta, conservazione, valorizzazione ed esposizione di oggetti e documenti di carattere fisico, naturalistico, antropico, storico ed artistico e nella loro organizzazione in percorsi didattici.
Entrare nel Muvis è come fare un viaggio a ritroso nel tempo: gli oggetti esposti raccontano una vita fatta di sacrifici che ha temprato la gente che ha vissuto,con attaccamento, a ridosso della montagna, con la quale la popolazione è scesa a compromessi per garantire un´esistenza di sussistenza.
Storie di operai, agricoltori, allevatori e artigiani, ma anche di donne e bambini. Storie di emigrazioni, lontane nel tempo (dal Cinquecento la gente del posto si recò per lavoro nelle grandi città portuali d´Italia) e nello spazio ( nell´Ottocento molte famiglie emigrarono verso l´America) o stagionali, secondo il ritmo dell´agricoltura ( in estate gli uomini si recavano nella vicina Svizzera per svolgere lavori legati alla fienagione) e della distillazione della grappa, attività nella quale gli abitanti della valle eccellevano.
E poi c´era il commercio e la Via Spluga, un itinerario che attraversava le Alpi nel suo cuore, la via più diretta fra la Lombardia e i paesi del Nord Europa. Il Muvis racconta storie di carovane di muli e cavalli, condotte dai somieri locali, che si snodavano su arditi e tortuosi sentieri, spesso sospesi su orridi che incutevano timore ai viaggiatori del tempo, come il tratto del Cardinello e della Via Mala. Espone documenti che informano sul sistema commerciale dei Porti, un´efficace e attiva organizzazione locale che gestiva il trasporto delle merci suddividendolo in tratte “obbligate”di competenza territoriale. Gli uomini della valle a rotazione si incaricavano di trasportare le merci e provvedevano alla manutenzione della mulattiera, secondo tecniche antiche consolidate, che prevedevano anche l´apertura della strada nel periodo invernale.
Nel museo è possibile anche ammirare le stampe del XVII, XVIII e XIX secolo, dedicate alla Via Spluga e alla nuova strada commerciale imperiale, progettata dall´ingegner Donegani, (quello che nello stesso periodo pianificò anche la strada dello Stelvio) e voluta e realizzata dagli austriaci fra il 1818 e il 1822. Le incisioni del Lose, del Meyer e del Calvert restituiscono un paesaggio di una bellezza incredibile, dominato da alte e scoscese montagne, che più si avvicina a Chiavenna più abbandona le asperità e fa percepire la dolce aria italiana.
Ma il Muvis racconta anche dei viaggi compiuti dai viandanti del tempo: poeti, musicisti, artisti, letterati, diplomatici, generali, pellegrini e commercianti che nei loro diari descrivono le peripezie e le emozioni scatenate dalla visione di orridi, cime immacolate, vallate dove lo scatenarsi degli elementi della natura suscitava emozioni estetiche assimilabili a quella del sublime.
Leonardo da Vinci, Erasmo da Rotterdam, Mozart, il famoso scrittore svizzero Keller, il romanziere Fontane, i filosofi Nietzsche e Bakunin, Andersen, il fisico Einstein sono solo alcuni dei nomi dei personaggi che hanno attraversato lo Spluga nei secoli, come facevano già gli uomini di 9000 anni fa, che frequentavano le nostre montagne ( presso il MUVIS è esposta una mostra dedicata agli scavi archeologici del Pian dei Cavalli, che hanno riportato alla luce i più antichi segni dell´uomo mesolitico nel centro delle Alpi) e come hanno fatto Celti, Romani, orde di vandali diretti a Roma e gente comune nei vari secoli.
Il Museo funge anche da punto informativo e divulgativo sulle bellezze artistiche e architettoniche che si possono incontrare percorrendo la Via Spluga su suolo italiano e svizzero: le numerose chiese cattoliche, impreziosite dai doni fatti dagli emigranti nei secoli, e quelle protestanti romaniche, alcune delle quali di una bellezza unica, come la chiesa di Zillis, famosa per il suo soffitto ligneo dipinto del XII secolo. I nobili palazzi dei commercianti locali, i tratti dell´antica strada sopravvissuti alle alluvioni, i ponti, e le opere dedicate a questa regione alpina di artisti del calibro di Haeckert, Towne, Hescher, Koch, Cozens e il grande pittore Turner che gli dedicò ben 12 acquerelli.

Visitare il museo della via Spluga non è quindi solo un modo per conoscere le tradizioni e i costumi di una antica vallata alpina, ma è un viaggio nella storia politica e commerciale delle Alpi Centrali che per secoli furono strettamente legate alla grande storia europea.

muvis- p.za S.Antonio 15 CAMPODOLCINO

ORARI
Chiuso il lunedì- aperto gli altri giorni dalle 9 alle 12 e il sabato anche dalle 16 alle18
Luglio e Agosto aperto tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16-18 – chiuso il lunedì